- Giovanni Maria Leo
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Un ricordo di Francesco
Una fredda mattina di dicembre 2019 Francesco Ioculano, amico carissimo, collega di gran vaglia, ha concluso la sua esistenza su questa terra, catapultando i suoi famigliari e numerosissimi amici nel più sordo sconforto e attonito sgomento.
Francesco Ioculano, tra le sue molte imprese, annovera essere stato uno dei fondatori e più costanti redattori di questo sito (il suo ultimo articolo del 28 giugno 2019 è stato una recensione ad un opera letteraria di un collega del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile).
La convinzione nel dar vita a questa iniziativa originale (non vi era nulla di simile nel web all’epoca e nulla di paragonabile vi è ancora oggi) non era dovuta solo alla sua nota passione per le tecnologie informatiche e per la comunicazione on line, attestata anche da studi personali che hanno indagato le innumerevoli implicazioni tra diritto, progresso tecnologico e nuove forme e mezzi dell’informazione e comunicazione, con particolare attenzione alle applicazioni nell’attività della pubblica amministrazione.
Se è permesso dirlo al sottoscritto, che si onora di essere stato suo sodale pur non frequentandolo per (troppo) lunghi periodi, l’entusiasmo di Francesco quando ci è venuta in mente l’idea di questo sito, e quando ci siamo messi all’opera per realizzarlo, era connaturato alla sua indole buona, generosa, sensibile, comunicativa, aspetti che chiunque lo abbia incontrato può testimoniare e che rendono, se possibile, ancora più sconcertante la notizia della sua scomparsa.
Francesco ha rappresentato una boccata d’aria fresca per il Ministero dell’Interno, in favore del quale ha dedicato le sue energie lavorative negli ultimi 14 anni, offrendo – senza risparmiarsi mai – idee innovative, proposte di cambiamento, soluzioni concrete e originali, basate su un continuo aggiornamento dei saperi e sulla sua innata, mi ripeto, voglia di far bene.
Per queste sue doti, Francesco è sempre stato ben voluto da tutti, e i Prefetti a capo del Dipartimento dei vigili del fuoco presso cui ha prevalentemente lavorato se lo tenevano ben stretto, giovandosi - oltre che dei suoi illuminati consigli - della sua gradevole compagnia.
La sua sconfinata curiosità e il suo impareggiabile eclettismo sono testimoniati dal medesimo entusiasmo che colsi nelle sue parole al telefono quando mi rivelò di aver fatto la scoperta di interessanti e rari documenti storici sulla figura del Prefetto italiano, che hanno formato oggetto di apprezzati articoli.
Francesco lascia un vuoto incolmabile in questo sito, nel suo ufficio, nelle vite di tutti i suoi cari.
E nella vita di uno dei primi, più orgogliosi, suoi fan.
Addio da “zio” Gian Maria.